In un’era assai remota della storia cipriota la dea Venere nacque proprio da queste acque.
Qui il cigno (Giove) amava Leda nel piccolo mosaico lo si veda!
Lor rivale di bellezza, cullata dalla brezza, or c’è Aurora la perfetta, figlia di Nicoletta e Gian Alberto suo papà.
Un saluto ai cari amici! Auguri di essere felici come siam ora noi qua!
Ciao a tutti sono Aurora , non preoccupatevi, la poesia a me dedicata l’ha scritta quel mattacchione di papà ed è a lui che lascio l’arduo compito di raccontare il mio primo viaggio visto che ancora non conosco tutte le paroline e mi piace tanto ascoltare , mangiare e riposare.
Prende la parola il papà
Aurora nasce il primo febbraio 2001, alle ore 8 del mattino, per non smentire il suo nome.
Passano i primi mesi emozionanti ed impegnativi e cominciamo ad abituarci al nuovo ritmo di vita: il suo!
Ma in fondo al cuore resta e si accresce la nostalgia del viaggiare, dell’eccitazione di una partenza, della scoperta di genti e paesi nuovi. Così, un po’ alla volta, incominciamo a pensare alla fattibilità di un viaggio ma ci preoccupiamo soprattutto pensando a cosa potrà servire e come faremo a portarci dietro tutto.
All’inizio temevamo che il bagaglio di Aurora avrebbe riempito completamente anche le nostre valigie, ma grazie ai consigli di Baby in viaggio e alla guida “Viaggiare con i bambini” della EDT, abbiamo trovato i giusti compromessi.
Così ai primi di maggio siamo pronti per il grande balzo. Il nostro pediatra non ha messo il veto sui nostri obiettivi e allora oplà! si va subito in agenzia a vedere cosa offre il mercato ed a prenotare il più presto possibile. A questo punto selezioniamo le destinazioni possibili: il mio criterio principale per scegliere la destinazione di un viaggio è sempre stato di andare il più lontano possibile, tanto per le destinazioni vicine c’è sempre tempo. Nicoletta ha però stabilito come irrinunciabile per il mantenimento della pace coniugale che il nostro obiettivo fosse raggiungibile in 3 – 4 ore di viaggio.
Poi l’aereo deve partire da Verona e l’aeroporto di destinazione deve essere vicino all’albergo e alla spiaggia dove andremo. Nessun dubbio per la sistemazione in albergo: vogliamo riposarci, dormire (anche a turno) e trovare le pappe pronte! Questa rilassatezza dei costumi non è altro che la realizzazione del nostro desiderio segreto di emulazione della bella vita che fa Aurora!
Le alternative possibili sono isole greche, Tunisia o Turchia; preferiamo le prime istintivamente (anche per le buone strutture sanitarie pediatriche). Il mese di maggio consiglia comunque le isole più a sud: restano Rodi, Creta e Cipro. Cipro vince la finalissima soprattutto perché c’è un volo che parte proprio da Verona e arriva a Paphos.
Manca una settimana alla partenza; per Cipro non serve il passaporto ma basta la carta d’identità; comunque il passaporto lo abbiamo pronto, basta mettere un bollo nuovo. Ma dopo qualche giorno di euforia della prepartenza, mi viene un dubbio atroce: che documenti servono ad Aurora per andare all’estero? Per Cipro occorre inserire il bambino sul passaporto di uno dei genitori , dato che la Carta Bianca non è valida fuori dalla Comunità Europea e di conseguenza non basta, la pur valida per glia adulti, Carta d’identità.
Si parte! Al check-in in nostri 2 bagagli di 22 kg l’uno sono pieni per quasi la metà di una scorta di pannoloni per 3 settimane: sono vistosamente sopra il limite tollerato di 15 kg e vengono bollati con un un infamante biglietto giallo dalla scritta “Heavy”, però non paghiamo nessun sovrapprezzo perché fanno media con altri bagagli più leggeri. Dopo il check-in un annuncio paralizza tutti i passeggeri in partenza con il nostro volo: l’aereo non c’è, ha un guasto tecnico. Niente paura, si va a Bergamo in bus e poi si parte da là con un altro aereo. E noi che avevamo prenotato questa vacanza proprio perché il viaggio era breve e senza scali intermedi! Aurora se la prende molto meno di noi e dorme per tutto il viaggio in bus. Appena arrivati all’aeroporto di Bergamo saliamo subito sull’aereo; portiamo Aurora fino alla scalette dell’aereo col passeggino, che poi viene consegnato al personale di volo che lo carica nella stiva sopra gli altri bagagli, altrimenti diventerebbe un groviglio di ferraglia.
Il personale di volo fa grandi feste ad Aurora: dicono che non hanno mai visto una bambina piccola così buona. Le preparano un attestato del battesimo di volo con le firme di tutto l’equipaggio. Aurora per nulla emozionata continua ad alternare poppate e dormitine con i suoi soliti ritmi anche a bordo. Come consigliato da manuale abbiamo cercato di allattare la bimba al decollo e all’atterraggio per evitare il temuto mal d’orecchio; nel secondo caso non ci siamo materialmente riusciti: dormiva troppo profondamente e non siamo riusciti a svegliarla, per cui abbiamo dedotto che non soffriva di mal d’orecchio!
Il trasferimento e la sistemazione in albergo sono rapidi ed efficienti.
Ottima la camera con aria condizionata, frigo e TV, ma soprattutto la posizione al pian terreno con vista mare e veranda con sdraio, ombrellone e tavolino direttamente sull’impeccabile prato inglese tra piscina e spiaggia, tra siepi odorose di rosmarino, origano, timo e maggiorana, banani giganteschi (per l’Europa!) con caschi di banane mature e siepi fiorite di oleandri, rose, garofani, ibischi.
Iniziamo le vacanze con un piccolo dramma familiare: la bambina le prime 2 notti non dorme, sarà per il nuovo ambiente, i nuovi odori, la temperatura poco più calda o semplicemente per lo iodio nell’aria che notoriamente eccita i bambini. Nicoletta si innervosisce, temiamo per un calo della produzione quanti-qualitativa del latte! A turno facciamo con carrozzina o zainetto portabambini lunghe passeggiate diurne fin dove l’ombra ci consente (la bimba così piccola non deve stare al sole!) ma anche notturne lungo i corridoi dell’albergo; la bambina non piange se continui a camminare, se è messa comoda, se le sussurri paroline rassicuranti e se le fai vedere immagini colorate: escludiamo di comune accordo la droga-TV che ha colori accattivanti ma non è assolutamente interattiva e pertanto diseducativa. Scopriamo una certa efficacia della visita notturna alle vetrine dei negozi, chiusi ma illuminati, con cantilena di filastrocca di sottofondo.
Ma, come dice un proverbio greco, il tempo è un dio che tutto porta a buon fine e così Aurora si ambienta e ricomincia a dormire di notte fino al record di 7 ore, Nicoletta si rasserena, il latte ritorna, così possiamo farci una vacanza come si deve!
I colori del Mediterraneo (Aphrodites Rock nella foto) sono solo una delle attrazioni di questa destinazione turistica emergente. Che vanta preziosi siti archeologici lungo la costa e le piccole chiese bizantine, qui è nata Afrodite sulla piccola spiaggia di Petra tou Romiou.
I nostri impegni giornalieri fissi sono stretching muscolare e aqua-gym per Nicoletta la mattina mentre io tengo Aurora; poi bagno in mare con la maschera da sub il pomeriggio per me o corsa di un’ora la sera prima di cena, mentre Aurora sta con mamma. Il resto del tempo relax, letture o brevi passeggiate sul lungomare vicino all’albergo.
Quando siamo ben riposati, non c’è troppo vento o troppo poco, Aurora ha fatto la poppata all’ora giusta, allora si parte per qualche puntata più lontano in bus.
Alla scoperta delle bellezze storiche e naturali dell’isola.
Alla fermata del bus guardando i passeggini degli altri viaggiatori sembra impossibile che ce ne siano di così leggeri e di dimensioni così minime una volta chiusi. Regolarmente succede ai turisti la prima volta di aspettare il bus dalla parte sbagliata (a Cipro si guida a sinistra): lo avevamo letto da qualche parte, ma gli automatismi sono duri a morire!
Consiglio ai neo-papà di allenarsi a dovere alla chiusura del passeggino a tempo record: la prima volta che abbiamo preso il bus con Aurora avevamo preparato a tavolino questa tattica: al momento dell’avvistamento del bus mamma Nicoletta prende in braccio Aurora sfilandola dal passeggino e poi sale sul bus. Cosa succede del passeggino e del papà? Il papà deve ripiegare il passeggino a tempo record mentre gli altri passeggeri salgono sul bus; poi, col passeggino bloccato in posizione di chiusura, chiede a gesti all’autista (che parla solo in greco!) se il passeggino va portato sul bus (qualche volta succede) oppure (caso più frequente) se va messo nel bagagliaio. In quest’ultima evenienza c’è il gioco dei tre sportelli, dei quali uno solo è quello giusto e libero, mentre gli altri due sono rispettivamente un accesso al vano motore ed un altro vano bagagli ma già occupato dai passeggini di tutti gli altri bimbi che sono saliti sul bus prima di voi. In realtà in questi momenti il passeggino non si chiude mai, poi mettendolo verticale vi cade per terra la sua trapuntina, poi quando credete di averlo bloccato si riapre beffardamente ed infine nel gioco dei tre sportelli quello libero è sempre l’ultimo che aprite. Il tutto sotto gli occhi spazientiti dell’autista e dopo poco anche degli altri passeggeri che incominciano ad affacciarsi al finestrino per vedere chi è l’imbranato che fa aspettare tutti, mentre voi armeggiate trafelati con un finto “sblocco rapido” pensando: cielo! adesso il bus parte senza di me e porta via bimba e mamma, però fa poca strada perchè mamma urlante dice all’autista (che capisce sempre solo il greco) che lei non parte senza il marito e che piuttosto scende subito, così il bus si ferma dopo cento metri, scendono mamma e bimba e la famigliola si ricongiunge, però con un piccolo problema: dobbiamo ancora prendere il bus e siamo cento metri più lontani dalla fermata!!
In realtà questo non succede, ma va quasi tutto liscio, così dopo questa avventurosa partenza siamo in viaggio! Abbiamo sperimentato che le ruote piroettanti anteriori del passeggino, che non sono visibili in posizione di marcia, hanno molta escursione laterale e arrivano a distanze inusitate, con una particolare predilezione per le caviglie delle persone vicine oppure per le colonne tintinnanti di orrende ma fragilissime e costosissime chincaglierie dei negozi di souvenir per turisti. Così scopriamo di persona la dura realtà delle barriere architettoniche: con il passeggino si riescono a fare non più di due scalini altrimenti bisogna essere in due, uno davanti e l’altro dietro, e alzarlo di peso; e ricordarsi di usare il freno nei posti in discesa per evitare scene tipo quella della Corazzata Potemkin, incubo classico di tutte le mamme.
Inoltre portarsi la macchina fotografica è una pia illusione: non c’è tempo e servono le mani libere; la poca autonomia di tempo tra una poppata e l’altra (nel nostro caso da 2 a 4 ore) limitava il nostro raggio d’azione, anche con i mezzi pubblici a qualche km; abbiamo preferito fare le poppate il più possibile nella tranquilla camera d’albergo, anche se per necessità qualche volta abbiamo dovuto farla al ristorante, all’entrata di un museo, in bus o all’aereoporto. inoltre nei posti affollati per la guida di precisione del passeggino servono tutte e due le mani; per fortuna la spesa si mette nella rete sotto!
Evitando abilmente questi pericoli e destreggiandoci tra queste difficoltà, riusciamo ugualmente a vedere il mercato di Pafos alta, gli splendidi mosaici del periodo romano (III sec. d.C.) subito dietro il porto di Pafos.
Anche Coral Bay dove ci sono altri, purtroppo grandi, insediamenti turistici su una bella baia dal mare trasparente e dai fondali brillanti che ricordano quelli della Costa Smeralda, a differenza dei fondali opachi e delle spiagge intasate dalle alghe portate dal vento dominante di sud-ovest che ci sono nella zona del nostro albergo, 3 km a est del porto di Pafos. Qui con la maschera da sub il fondo si vede molto tormentato con rocce traforate più un formaggio svizzero da buche, gallerie e profondi solchi, con rari ricci.
Nell’acqua di qualche metro il mare mi ha fatto un piccolo regalo: un paguro Tritone dalle antenne gialle e nere con la sua bella conchiglia a tortiglione lunga una trentina di cm: gli ho fatto qualche foto poi l’ho rimesso al suo posto, anzi in acque un po’ più profonde e più nascosto, al riparo da appassionati di conchiglie come me, ma con meno scrupoli.
Poi gironzolando nelle stradine di campagna attorno all’albergo, nel raggio dei 3 – 4 km delle mie corse serali, ho visto molti canali con tubature e pompe per l’irrigazione, con frutteti e messi rigogliose: deve esserci molta acqua se irrigano così spesso non solo i campi, ma anche e dappertutto le aiuole degli alberghi ed i campi da calcio! Abbiamo verificato di persona a tavola la bontà della frutta e verdura, prodotte con tanta acqua sotto il caldo sole del Mediterraneo del sud!
Appendice sulla lingua greca
Mi fanno pena i ragazzini ciprioti o greci che a scuola devono imparare a leggere e a scrivere in una lingua che assomiglia un po’ al russo, ma che nel mondo è parlata solo da loro. Se vogliono andare all’estero o parlare o commerciare con gli stranieri devono non solo imparare a parlare in inglese ma anche imparare tutto un nuovo alfabeto!
La parlata greca è affascinante, cantilenata, assomiglia musicalmente allo spagnolo. Il vocabolario greco è molto più ricco rispetto all’italiano (ed ancor più rispetto alle lingue anglosassoni): tanti vocaboli diversi traducono sfumature diverse della stessa parola italiana: retaggio di una antica cultura? Ma ahimè, il greco antico come me lo avevano insegnato a scuola è ormai diverso dalla lingua moderna come e forse più del latino dall’italiano; inoltre alcune lettere dell’alfabeto si pronunciano in modo diverso, rendendo ancor più goffi i miei tentativi di dire in lingua locale qualche frase imparata sul vocabolario, come faccio di solito quando sono all’estero. Però quella volta che ci sono riuscito il risultato è stato stupefacente: grandi sorrisi dell’interlocutore ed una lunga risposta in greco, per me incomprensibile, ma che di sicuro apprezzava i miei sforzi in un paese dove di regola al turista si parla solo in inglese (eccetto agli italiani ai quali non si parla, perchè generalmente non sanno l’inglese, e pretendono invece di parlare la propria lingua anche in casa d’altri!)
Cosa abbiamo speso :
€uro 1.200 (la bimba non paga nulla) per il volo e 3 settimane a mezza pensione nell’ ottimo Athena Beach Hotel****
Informazioni Utili:
Clima:
Estati calde e secche (34°C) mitigate dalle brezze marine
Inverni miti e poco piovosi (20 °C )
Cambi:
1£Cyp = 0,78 €
Esempio di spese:
- 0,5 £Cyp un viaggio in bus locale a testa, solo andata
- 1,5 £Cyp ingresso al sito dei mosaici di Kato Pafos
- 0.7 £Cyp una bottiglia da 2 lt d’acqua minerale non gasata, gasata il doppio
Perchè a Cipro
- La sua Storia
- La sua Tradizione
- Il Mare blu
- Perchè è il Mito di Venere Leonardo da Vinci scoprì il pregio dei pizzi delle donne di Lefkara
- Da giugno a metà agosto le tartarughe verdi, e le tartarughe “Caretta Caretta” depongono le uova, sulla costa occidentale di Cipro nella riserva: Lara – Toxettra
- Nella Pafos Forest per incontrare i mufloni= caproni
Morale del viaggio:
- Viaggiare con un bimbo di 3 mesi è possibile anzi utile per il relax dei genitori dopo il lavoro dei primi mesi non solo, ma è anche divertente!
- Quando si viaggia con un bimbo così piccolo si hanno alcuni vantaggi: tutti, eccetto qualche rarissimo burbero incallito, ti fanno sorrisi e ti festeggiano, ti fanno passare davanti alle file e ti lasciano il posto in bus.
- Approfittate, come noi, spudoratamente di questi vantaggi, nella vita non capiteranno più! Abbiamo notato che, ripassando senza bambina in un posto dove tutti i giorni con la bimba eravamo stati a lungo vezzeggiati dalla gente, nessuno ci sorrideva più e ci rivolgeva la parola: secondo la teoria di Nicoletta, eravamo diventati invisibiliiiiiiii !
Siti utili al viaggio:
- L’Isola da girare con uno zaino in spalla anche l’ente nazionale ha sovvenzionato il recupero edilizio e architettonico di case tipiche, così che il turista può soggiornare nelle case del luogo a contatto con la cultura popolare
- Agriturismo: a Pafos – Larnaca – Limmasol
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