Racconto del Meraviglioso Viaggio di Jacopo nel Salento

Racconto del Meraviglioso Viaggio di Jacopo nel Salento

Era da tanto tempo che volevamo provare ad arrivare nel tacco d’ Italia, e finalmente ci siamo decisi, il papà e la mamma come due ragazzini in una piccola tenda ed io il re di casa con lo zio e la zia in un comodissimo camper, anche se qualche notte in tenda l’ ho dovuta fare pure io. Per arrivare nel Salento ci vogliono tante ore, quindi mentre il mio papà guidava io mi sono fatto un bel pisolino.

Arriviamo che è notte fonda e mentre io finisco il mio sonno nel camper degli zii. I miei due vecchietti vanno a fare l’ alba nella splendida costa adriatica del salento tra San Cataldo e Otranto per poi rilassarsi alla vista delle scogliere le “2 sorelle di Torre dell’ Orso”, Pensavano già che fare una vacanza soli, soletti come una volta sarebbe stato bellissimo, ma io avevo già elaborato il mio piano ed essi non sapevano che sarei stato io a decidere dove e con chi andare.

La mattina il primo impatto con colazione salentina è da shock Pasticciotti, Cornetti con crema ed amarena, Mustazzoli, tutte leccornie da divorare fino al mal di pancia.

Ci si divide subito, il papà e la mamma piazzano la loro tenda nel campeggio Frassanito a pochi km da Otranto. Il campeggio è sicuramente bello, ma i prezzi sono esagerati (come poi dovremo tristemente constatare, nota dolente di tutti i campeggi del Salento) Alla mamma questi attimi di tranquillità non sembrano veri e si culla subito sull ‘amaca  nel bel mezzo di un assordante concerto di cicale giganti.

Io nel frattempo avevo preso possesso di una bella cameretta nel camper degli zii e giravo per aree di sosta camper per fare tappe di avvicinamento ad Otranto con tutta la calma e la tranquillità possibile. Mentre lo zio faceva le pulizie del tetto di casa io………….

Mi dedicavo ai giochi con i nuovi amici conosciuti On The Road. Naturalmente il papà e la mamma non potevano stare lontani tanto tempo da me e presto ci hanno raggiunto nella bella e funzionale area di sosta delle Fontanelle che permetteva di mettere le tende vicino ai camper di amici o parenti a prezzi veramente vantaggiosi rispetto ai costosissimi campeggi.

Ma l’amico più grande che ho avuto in questo viaggio è stato senza ombra di dubbio PINKY, l’ adorabile cagnolina degli zii, un incrocio tra un pastore tedesco e un dobermann che mi ha trasmesso un enorme carica di affetto e ha rafforzato in me la voglia matta di avere un cagnolino tutto per me.

Ma i miei genitorini ad ogni mia richiesta di prendere con noi un cagnolino, fuggivano velocemente o si lanciavano in acqua per non rispondere, comunque le baie che si incontrano in questa costa adriatica del Salento sono veramente strepitose, come le vasche e le grotte naturali che si incontrano a Roca Vecchia.

Anche le cene consumate a Roca nel ristorantino sul mare sono state fantastiche, antipastini e primi di pesce da leccarsi i baffi, senza dimenticare le favolose cozze alla tarantina. Notevole anche la cena a menù fisso consumata nella piccola masseria del 600 “La luna allu Berzario” sulla prov.le Melendugno-Torre dell’ Orso con cucina tipica di alta classe a prezzi veramente modici.

La sera una passeggiata tra le bellissime vecchie mura di Otranto e i suoi negozietti presi d’ assalto dalla mamma. Non mancate di assistere a qualche concerto dei gruppi locali di Pizzicata una musica coinvolgente che mantiene intatte le tradizioni culturali di questa terra. Noi abbiamo avuto la fortuna di assistere ad un concerto di Pino Zimba, ex Officina Zoe e splendido protagonista di Sangue Vivo

Otranto è bella anche di giorno con le sue enormi mura e il castello riportato ad antico splendore, il porto con un acqua talmente limpida che mette voglia di fare il bagno.

Nota dolente sono invece le spiagge che pur essendo giudicate le più belle d’Italia, per passarci una giornata tranquilla bisognerebbe venirci in giugno o settembre, dato che a luglio ed agosto è difficile persino trovare uno stradello utile per arrivare a fare un bagnetto, tra le tante e fittissime file di ombrelloni e asciugamani stesi a terra e non solo ad Otranto città ma lungo tutta la costa che va da San Cataldo a Otranto, spiagge prese d’ assalto sia dai turisti che dai locali dell’ interno e della vicina Lecce. Torre dell’ Orso più volte con il premio di più bella spiaggia d’Italia in assoluto, è impraticabile sia nelle ristrette zone libere che……

Nei fittissimi stabilimenti balneari dove forse il sole non passa mai, visto il muro protettivo che creano gli ombrelloni. (neanche a Rimini stanno così stretti, e io che pensavo che non si potesse battere quel record).

E allora quale soluzione migliore se non un bel On the Road alla ricerca di qualche baia semideserta in direzione del tacco finale e cioè Santa Maria di Leuca. Certi paesaggi hanno colori indimenticabili, da questa baia vicino ad Otranto si può vedere il faro e il promontorio più ad Est d’Italia.

Proseguendo verso sud attraverso una bellissima strada panoramica si arriva al tipico Paesino/Porticciolo di Porto Badisco dove si dice sia approdato Enea

La specialità maggiore di Porto Badisco erano i ricci di mare appena pescati una pulitina veloce ed erano subito in tavola, ma mentre io me ne fuggivo disgustato dall ‘odore vedevo i grandi che ne divoravano a quantità industriali e via ancora on the road passando tra paesaggi stupendi e baie multicolori dirigendoci all estrema punta del nostro stivale attraverso paesini e spiagge che meriterebbero molto più tempo, il tipico porticciolo di Porto Miggiano, Santa Cesarea Terme con il suo stile orientaleggiante o Castro con la vicina Grotta Zinzulusa sono alcuni dei posti da non perdere.

Un altra sosta entusiasmante è stata quella sul Ponte di Ciolo che offre una vista mozzafiato, dalla strada si può ammirare un acqua limpidissima e se si è fortunati anche qualche temerario che si lancia per un tuffo ad alto rischio.

Per poi finalmente arrivare al faro del tacco d’Italia che di notte illumina la rotta a tutti quelli che vogliono risalire la costa fino a casa mia. Dalla piazzetta vicino al faro si gode anche di un ottima veduta su Santa Maria di Leuca e sulla curva che fa il tacco per poi prendere il mare verso orizzonti che una volta erano mitici e che danno un senso di infinito.

Nei giorni successivi ci siamo rilanciati nelle mischie delle spiagge che sono nei dintorni di Otranto, come la suggestiva caletta della Torre di Sant’Andrea, un arco che poggia su un’ acqua limpidissima.

Oppure prendendo i taxi-camionati che dai parcheggi ci portava nelle spiagge più rinomate – tutto si paga da nessuna parte si ha un accesso alle spiagge gratuito e certi accessi sono stati privatizzati abusivamente senza che le autorità locali muovessero un dito.

Una delle uscite serali è stata l’illuminatissima festa con processione paesana che si è svolta in uno dei tanti caratteristici paesini del Salento, Calimera che dal nome (buongiorno in greco) svela le origini greche degli abitanti di queste terre.

Dalla costa Adriatica alla costa Ionica del Salento il passo è breve, qui la costa è molto diversa da quella adriatica e anche se io preferisco la bellezza delle spiagge nei dintorni di Otranto molti altri preferiscono la bassa costa ionica e carinissimi paesi che si incontrano, come Gallipoli dove abbiamo potuto ammirare un bel centro storico.

Ma la nostra destinazione finale su questo tratto di costa è stata Punta Prosciutto ai confini con la provincia di Taranto, dove in mezzo a due baie di spiaggia bianca sorge un promontorio con area di sosta camper.

Mentre il papà e la mamma vanno a fare gli ultimi giorni da fidanzatini nel campeggio a pochi km da noi di Torre Castiglioni ottimo ma con la solita nota dolente del prezzo troppo esoso per essere un camping.

Il paese principe della zona è Porto Cesareo che oltre il mare offre un ottima gastronomia anche se qui i pescatori forse un po’ troppo condizionati dal mostro dei nostri tempi (la televisione) hanno eretto un monumento alla prosperità di Manuela Arcuri un po’ troppo pacchiano.

Da qui partono le escursioni per L’ isola dei Conigli o per il parco marino, da non perdere entrambi sono magnifiche.

Il mare di Punta Prosciutto è bello e limpido e io cerco di guardare nei fondali il bello della vita che sono le cose che mamma natura ci dona e che l’ uomo per ora pensa solo a come sfruttare e distruggere. Ma noi stiamo arrivando e il mondo cambierà.

Purtroppo anche questa volta arriva l’ultimo giorno di vacanza e dopo un ultimo bagno con i miei nuovi amichetti devo salutare questi splendidi posti. A presto terra del Salento.

Ma prima di ritornare a casa una piccola sosta ad Alberobello il paese dei trulli e dei puffi.

Ciao a tutti dal Salento: Lu sule, lu mare, lu ientu

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