L’avventura di Jacopo a Chichen Itza, in Messico

L’avventura di Jacopo a Chichen Itza, in Messico

Eccoci arrivati in uno dei più famosi siti maya Chichen Itza, dove finalmente posso verificare se i miei ‘castilli’ di sabbia corrispondevano alla realtà. In effetti non mi ero sbagliato di molto anche se devo ammettere che da vicino è una costruzione davvero impressionante. Volevo arrivare in cima, ma a metà scalinata voltandomi verso il basso, mi sono convinto che era meglio tornare alla base assieme al papà mentre la mamma coraggiosa è arrivata da sola in vetta.

Giocare sotto il ‘tempio dei guerrieri’ tra le mille e mille colonne è stato una delle cose più divertenti, mentre una cosa che non riuscivo a spiegarmi era come facevano a far entrare la palla in quei piccoli cerchietti ai lati del campo del ‘juego de Pelota’ e per di più certe volte a colpi di ‘anche’. Anche lo spettacolo di luci sotto le stelle è stato affascinante facendomi intravedere come nei giorni di equinozio di primavera e d’autunno, uno strano gioco di luci ed ombre del sole faccia apparire un serpente che scende o sale a lato delle scalinata.

Dopo la lunga camminata all’interno delle rovine non c’è miglior cosa che un bagno rinfrescante all’interno di uno dei Cenote presenti in zona. Proprio di fronte al nostro hotel c’è il Cenote Ik Kil. In mezzo ad un bellissimo giardino tropicale e dopo tantissimi scalini si arriva nella pancia della montagna dove tra liane e cascatelle è possibile fare un bel bagnetto rigenerante. Occhio che l’acqua è nera e profonda tantè che gli antichi maya ci gettavano i sacrificati da donare ai loro Dei.

Dopo una veduta dall’alto ecco una bellissima veduta dal basso del Cenote Ik Kil che comunque non rende l’indescrivibile bellezza e maestosità  di questo luogo. Chissà come doveva essere questo luogo al tempo della civiltà maya. Una visita da non perdere assolutamente.

Poi un riposino nell’hotel in compagnia di tanti bellissimi Iguana. Una sistemazione vicino all’ingresso ai templi maya ci ha permesso di iniziare la visita nelle migliori condizioni climatiche e quindi di camminare senza affaticarsi troppo, mentre alla nostra uscita abbiamo assistito all’arrivo della gran massa di turisti provenienti  da Cancun o Playa del Carmen già ultraccaldati intenti a spalmarsi le mille cremine (antisole e antizanzare) inutili contro il caldo delle ore centrali della giornata. Alloggiare nei pressi del sito, vi permetterà di programmare la visita diurna e serale nei tempi e nei modi più adatti a noi piccoli esploratori.

Gli hotel in zona sono tanti e per tutti i gusti e le tasche, noi abbiamo scelto l’hotel Dolores Alba solamente perché avevamo letto sulla guida che faceva il miglior ‘pollo Pibil’ di tutto lo Yucatan (una cottura del pollo con spezie e salsetta di arancio veramente strepitosa).

E dopo una giornata così piena e lo spettacolo serale ancora da vedere non ho retto molto ai reclami del mio pancino, così appena la cucina si è aperta mi sono lanciato sul gustosissimo polletto e le immancabili ‘papas fritte’.

Poi tutti a nanna per prepararsi al viaggio di trasferimento in Chiapas del giorno seguente.

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