Jammy racconta il suo safari in Kenya

Jammy racconta il suo safari in Kenya

Grazie a mamma e papa’ che mi hanno portato in Kenya vorrei spiegare a tutti quanti questa mia bellissima vacanza. Culture ancestrali, savane popolate di animali selvatici, spiagge incontaminate e magnifiche barriere coralline, foreste equatoriali, vette innevate e aridi deserti. ………..Questo è il Kenya.

Il Kenya è un’alchimia difficile da spiegare. E’ un immenso patrimonio naturale da sempre impresso nella fantasia di tutti. Terra per eccellenza del safari è il paese africano che meglio incarna l’idea della “Vera Africa”. Oltre ai “Cinque Grandi” d’Africa – il leone, l’elefante, il rinoceronte, il leopardo e il bufalo – qui si trova un’infinità di specie animali (più di mille) che, insieme alla forte presenza di etnie culturali (ben 42), hanno contribuito a tramandare l’immagine del Kenya come il paese africano che meglio incarna l’idea della Africa.

Partiti da Zurigo, poiche’ in agosto in Svizzera i viaggi costano meno specialmente per noi piccoli, raggiungiamo dopo 9 ore di volo la costa orientale del Kenya, Mombasa sull’oceano indiano.

Questa citta’ rispecchia la strana fusione delle dominazione portoghese araba e inglese. Il nucleo antico della città è un isola dove il profumo dei datteri maturi si mescola con quello del pesce appena pescato, donne velate, sacerdoti islamici, uomini d’affari e guerrieri Masai si muovono tra moderni grattacieli e antichissime case arabe o baracche senza identità, in una atmosfera incredibilmente ancorata al passato ed insieme proiettata all’incerto futuro.

Appena atterrato già sento il profumo dell’Africa, un miscuglio di spezie, fiori e un’aria pulitissima.Dopo un oretta di pulman, a circa 30 km a sud di Mombasa raggiungiamo il ns. villaggio situato sulla spiaggia di Diani Beach il DIANI BEACH RESORT.

La spiaggia di Diani beach si presenta come una lunga spiaggia orlata di palmizi, banchi di corallo a circa 500 metri dalla riva, un mare limpido e trasparente.

Il nostro villaggio è immerso nel verde, cespugli di bouganville, grandi fiori rossi a campana ,palme da cocco che ombreggiano il ns. bungalow affacciato sulla spiaggia e da alberi di casuarina dai cui rami si dondolano piccole scimmie curiose e buffi babbuini che allietano le ns. giornate nel villaggio. Il ns. bungalow è una casetta bianca con due camere, e i letti con le zanzariere.

Ogni mattina, marea permettendo, uscivamo in barca con Capitan Safe. Un indigeno conosciuto in spiaggia. La sua barca è una primitiva imbarcazione fatta tutta di legno con due tronchi galleggianti ai fianchi, e come vela, una vecchia vela da surf riadattata.

Capitan Safe ci porta sulla barriere corallina dove possiamo ammirare splendide conchiglie e stelle marine. Per raggiungere il reef lasciamo la barca sul un isoletta tutta di sabbia bianca, da me denomina l’isola che non c’è, poiche’ scompare completamente quando arriva l’alta marea.

Per conoscere meglio gli abitanti, un pomeriggio visitiamo il villaggio di Acunda. Case poverissime, capanne di legno o muratura, senza acqua e corrente elettrica costruite su una strada di terra e fango, i negozi sono delle bancherelle di legno e lamiera dove si vende di tutto e di piu’.

Dopo un ardito percorso, raggiungiamo la scuola del villaggio, incontrando bambini che ci chiedevano penne e caramelle. Nella scuola tutti di bambini avevano una divisa bianca e rossa. Le aule non avevano finestre e neppure il pavimento ed accendevano un falo’ per illuminare il locale. Niente banchi ne sedie, neppure la cattedra.

Ma l’avventura piu’ grande è stato il SAFARI Nel paese, che ospita 59 tra Riserve Naturali, Parchi e Riserve Nazionali, Parchi Marini, Riserve e Ranch privati, non poteva certo mancare un safari , termine che in lingua Kiswahili significa viaggio (“safara” in arabo vuol dire “scoprire, esplorare”). Il safari è un’esperienza limite, che bisogna assolutamente sperimentare nelle riserve di Amboseli, Tsavo e Masai Mara.

Partiti con una speciale jeep con il tetto apribile ci inoltriamo nella savana. Immenso territorio giallo sole, con piccoli villaggi di paglia e terra rossa dove spuntano qua e la, al ns. passaggio i bambini in festa con sorrisi scintillanti e sguardi timidi.

All’interno del parco delle Tsavo si posso fotografare moltissimi animali, specialmente, elefanti, gazzelle, leoni, zebre, giraffe, bufali, ippopotami, rinnoceronti e nelle pozze d’acqua tartarughe giganti e coccodrilli.

Alla notte dormivamo in grosse tende da campeggio, senza luce ma con semplici lampade a petrolio. Dopo cena ci si ritrovava tutti intorno ad un grande falo’ per conversare e ammirare il cielo ricoperto da migliaia di stelle.

Il Patterson Safari Camp : è semplicemente meraviglioso. Stando nella tua tenda puoi sentire il rumore degli animali della foresta.Dormire nei campi tendati all’interno dei parchi nazionali è stata parte integrante di questa esperienza davvero unica nel suo genere, tanto sorprendente e selvaggia quanto affidabile e sicura per tutti, bambini compresi come me.

Un paese che merita veramente di essere visitato, qui la natura è stata generosa, regalando la Kenya uno dei paesaggi piu’ affascinanti dell’intera Africa lasciando in me un ricordo indelebile. Un ultima visione dall’alto per imprimere nella mia mente un paese dalle mille sfumature.

Qui vi scrivo una canzoncina che mi hanno insegnato gli indigeni ed è considerata una poesia di benvenuto per noi bambini.

JAMBO JAMBO BWANA

HABARI GANI MZURI SANA

WAGENI MWAKARIBISHWA

KENYA YETU

HAKUNA MATATA

Ciao da Jammy al prossimo viaggio all’insegna ell’avventura.

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