Tommaso in Giro per il Messico

Tommaso in Giro per il Messico

Il nostro viaggio si è svolto in venti giorni, dal 30 giugno al 19 luglio, durante i quali abbiamo percorso la “ruta Maya”, partendo da Città del Messico per arrivare a Cancun, per un totale di oltre 1200 chilometri, toccando anche Oaxaca, Puerto Escondido, San Cristobal de las Casas, Palenque, Tulum e Playa del Carmen.

Partiti da Bologna alle sette del mattino del 30 giugno, siamo arrivati all’aeroporto di Città del Messico alle 5 del pomeriggio (da considerare +7 ore di fuso orario). Una volta recuperati i bagagli e… ritrovati i genitori immediatamente persi all’arrivo nei meandri dell’aerostazione, siamo giunti in centro con un mezzo fattoci pervenire dall’hotel.

La tappa successiva raggiunta con un mitico Bus ADO che in sei ore ha percorso i 470 km fino ad Oaxaca. Questi bus sono moderni e molto comodi, hanno un costo abbastanza ragionevole (50/60 pesos ogni 100 km) e percorrono le strade principali senza fare fermate, però la loro velocità è comunque modesta, sia per le condizioni generali delle vie di comunicazione, sia per le “topes” (dossi artificiali) sparse su tutte le vie di comunicazione.

Dopo questi giorni iniziali di ambientamento non abbiamo resistito al richiamo del mare e di conseguenza approfittando del solito bus notturno che ci faceva risparmiare una notte di hotel abbiamo raggiunto la costa del Pacifico, a Puerto Escondido. Durante questi lunghi tragitti, dopo aver visto un po’ di cartoni alla TV, si cerca di dormire reclinando il sedile che è abbastanza comodo anche per quel lungagnone di papà.

Durante le soste nei terminal dei bus, dove sono sempre aperti i punti di ristoro è curioso constatare come i messicani mangino carne encebollada (con cipolle), arroz e frjoles (riso e fagioli) anche in piena notte, così come fanno la mattina a colazione. Molta è stata così la nostra sorpresa quando, appena arrivati a San Cristobàl de las Casas, abbiamo trovato un locale dove troneggiava un grande vassoio colmo di dolci, paste e cannoli ripieni di panna!

Dal Chiapas alle antiche rovine di Palenque la strada è breve (si fa per dire sono sempre 270 km di curve e controcurve) e quindi decidiamo di fare una tappa in questa misteriosa terra degli antichi maya per visitare ciò che resta del loro mondo.

L’ultimo grande spostamento è per raggiungere Tulum, sulla costa caraibica, dove ci aspettavano mare turchese dei caraibi e… sighhh sighhh la tappa finale della Ruta Maya.

In effetti, abbiamo ottenuto grazie all’Iberia un piccolo supplemento di vacanza, quando, a causa di un guasto al nostro Jumbo 747, lo scalo tecnico di un paio d’ore a Miami in Florida si è trasformato in un pernottamento ed una intera giornata sul suolo statunitense.
Abbiamo approfittato dell’occasione per mangiare all’americana (cena con cheeseburger e patatine and coke e colazione con scrambled eggs with bacon… una vera manna per il colesterolo!)

Come ci siamo spostati
Il gruppo, nove in totale, era composto da due famiglie, con tre ragazzi dai 14 ai 17 anni e due bambini, io Tommaso di sette anni ed Andrea di nove.
Abbiamo utilizzato un volo Iberia (costo a persona circa 750 euro, 520 i bambini) che, con uno scalo a Madrid all’andata ed uno a Miami al ritorno aveva una durata di circa 17 ore a tratta. Come nostro costume, abbiamo cercato di utilizzare i mezzi di trasporto locali senza acquistare alcun pacchetto da agenzie turistiche, contrattando a volte il prezzo delle escursioni direttamente in loco con le persone che ci avrebbero accompagnato. Per gli spostamenti più lunghi, con un massimo di 14 ore, abbiamo utilizzato autobus notturni di prima classe, con aria condizionata, sedili reclinabili, servizi igienici a bordo e TV. Questi mezzi, ampiamente usati anche dalla popolazione locale visto che la rete ferroviaria è inesistente, presentano molti vantaggi in termini di sicurezza, comodità e per il fatto che viaggiando di notte si guadagna tempo e… denaro!

Come documentarsi per risparmiare
Abbiamo utilizzato in viaggio due guide, la classica Lonely Planet (ed. italiana EDT 2002) e la Mondadori, molto ricca di foto a colori, disegni e spaccati dei monumenti importanti.
Per quanto riguarda le sistemazioni negli hotels, abbiamo scelto soluzioni con bagno in camera, acqua calda (ma spesso non è necessaria), ventilatore a soffitto (sempre necessario), in posizioni almeno semicentrali. I prezzi a cui farò riferimento sono per camere per quattro persone, con due letti matrimoniali, quindi per una doppia equivalente bisogna considerare una riduzione di circa il 50%. Quando non diversamente indicato, sono espressi in pesos (1 euro = 11, 50 pesos; 1 dollaro = 10,30 pesos).
La spesa totale per quattro persone, è stata complessivamente di 5.000 euro di cui 2.770 per i biglietti aerei.

Consigli Utili
Cose da non dimenticare assolutamente prima di partire: medicinali di base (aspirina, antidiarroici, antibiotici a largo spettro, tachipirina ecc…), una torcia elettrica, un coltellino multiuso, un cappello, un lucchetto, antirepellente per zanzare e una lozione solare ad altissima protezione.
I telefoni cellulari funzionano solo se sono del tipo tribanda, ma per telefonare in Italia ho trovato molto conveniente e facile da utilizzare, la scheda internazionale NewColumbus della Telecom, utilizzabile in quasi tutti gli apparecchi pubblici e che permette, al costo di 12 euro, chiamate per oltre 25 minuti.

Alla fine di questo viaggio, abbiamo riflettuto su quello che abbiamo potuto fare e, soprattutto, su tutte quelle cose che invece abbiamo dovuto tralasciare, come le cascate di Agua Azùl, di Agua Clara e i villaggi indios sugli altipiani del Chiapas, la zona naturalistica di Rio Lagartos, habitat di migliaia di fenicotteri rossi, la costa del Golfo del Messico e la città di Veracruz e, perché no, il parco in stile disneyano di Xcaret e molto altro ancora.

Alcune volte siamo passati in certi luoghi a “volo d’uccello” come sulla costa del Pacifico, dove, oltre a Puerto Escondido esistono altri villaggi che hanno mantenuto ancora il loro aspetto e ritmo di vita originali.

Tutto questo avrebbe richiesto almeno altri 7/10 giorni, per non parlare del Messico settentrionale con i suoi deserti, il canyon di Barranca del Cobre, la città fantasma di Real de Catorce e tutta la Baja California che meriterebbero un altro viaggio.

Il Messico è tutto questo e molto altro ancora, hasta luego!


Nessun Commento Disponibile

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *